Doc Carignano del Sulcis Superiore “Terre Brune” – Santadi 2002

Il Carignano dello splendido Sulcis è un vitigno terribilmente affascinante, come la terra che lo accoglie. Sembra soffrire il bollore di quella terraccia rossa d’argilla, invece rende, produce frutta e lo fa da secoli. Santadi, una cantina sociale sui generis, ha ancora qualche ettaro di alberelli a piede franco e li utilizza per bene.

Il Terre Brune è certamente uno dei pochi vini sardi che si è “affermato”, riconosciuto come rosso di razza e di stazza, le ragioni sono tante, spesse e variegate. Tra queste: la qualità, ineccepibile, costantemente replicata (in senso buono) .

Il rosso è già granato, luminoso di vita sommersa. Bel colore, di sostanza elegante e persuasiva, un rosso dai toni importanti, poco da aggiungere. Il naso ha una bella caratterizzazione mediterranea, macchia evoluta, poco balsamica, scura. La botte ha irrobustito le trame legnose di un vitigno già di per sè opulento, addomesticandone il naso, ingentilito di note dolciastre comunque profumate d’Isola, non del tutto stonate. Spicca, sul finale, un frutto rosso maturo, profumato di cannella, sorprendente  soprattutto per un apostrofo deciso e severo.

Il sorso è certamente spesso, importante, compatto. Le note di macchia tornano vigorose, scaldano il palato, esaltano un tannino sottile ma centrato, piacevole, elegante. Un bicchiere severo, poco conforme all’esplosiva solarità del Sulcis, da affrontare con uno spirito più sabaudo che insulare.

Voto_7.9

4 pensieri su “Doc Carignano del Sulcis Superiore “Terre Brune” – Santadi 2002”

  1. Un grande vino, sicuramente veicolo di pubblicità per una terra di grandi vini, ma che stenta ad affermarsi ad alti livelli.
    Un modo per far capire alla massa che la Sardegna non è solo cannonau che ti taglia lingua e gambe.
    Un aiuto consistente al lavoro “sporco” che stai facendo tu da anni.

    1. Sai dani che leggo solo ora il tuo commento … ti chiedo scusa. In realtà il Terre Brune non aiuta il mio pensiero, non lo sostiene fino in fondo. Sai come la penso, sai che, pur non considerandomi un estremista bionaturalvinveristadinamico (ecchec …) credo nel valore del territorio e nel fatto che questo vada rispettato in cantina. Il Terre Brune è una bellissima bottiglia, ma il Sulcis lo si sente al 50%, proprio perchè è un territorio difficile che esprimerebbe un vino ancor più difficile. Ma che a me piacerebbe ascoltare 100 volte di più.

      1. Io parlavo terra-terra di pubblicità ai vini sardi in generale.
        Molta gente conosce solo il cannonau che portano negli agriturismi “turistici”,
        che non ha niente a che vedere con gli splendidi vini isolani.
        Questo potrebbe essere il cartellone pubblicitario dei prodotti sardi, come qualità assoluta.
        Poi sono d’accordo con te che l’espressione del territorio è un’altra cosa.
        Anch’io prediligo la personalità invece dell’esercizio di stile.

      2. A própria Conmebol divulgou (site oficial) o jogo da volta em Belo Horizonte, essa matéria foi publicada no correio e virou chacota na época. Como os gremistas estavam as portas do inferno, qualquer detalhe era motivo de al;egia&#8230rMas como tu deve ter uma link, informação ou como na maioria das vezes o teu definitivo relato, peço desculpas por duvidar da tua incomparável memória. Perdão!

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