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DublAglianico Metodo Classico – Feudi di S. Gregorio s.a.

Ci sono esperimenti ed esperimenti, io li apprezzo, sempre e comunque. L’aglianico è un vitigno del mio cuoricino, le prime “grandi” bottiglie della mia vita sono state, più per caso che per scelta, dei Vulture e dei Taurasi.
Così, quando arriva in regalo questa boccia di Aglianico Metodo Classico dei Feudi di San Gregorio, mi sorprendo. E neanche poco. Almeno un anno sui lieviti dice l’etichetta. Almeno.
Il colore è di un rosa schiettamente rosa. Direi un rosa tipo pompelmo rosa. Per essere più preciso nella descrizione mi basterebbe aggiungere una parola: rosa. La bolla è tanta, schiumosa, grande, grossa e scontrosa, nel senso che il “perlage” è talmente fitto e disordinato che le bolle, letteralmente, si scontrano, creando dei giochi nel bicchiere che si potrebbero definire divertenti.
Il naso è un insieme di profumi delicati che comunque non mi convincono tanto. Nel senso: se sono delicati perchè sono così intensi? Oppure: se sono così importanti, perchè sono così delicati? Con questo chiasmo dubbioso (no, non è una volgarità, giuro) rimango. Erbaceo e molto minerale il naso, in fin dei conti difficile. Ci si deve stare un po’ su.
In bocca è piuttosto scomposto, l’effervescenza esplode in bocca, ma cade con velocità incomprensibile, per lasciare spazio ad una mineralità impastata di tannino che comunque regala finalmente un piccolo brivido “aglianicista”. Dopo il sorso si esalta il retro olfattivo, con timidi e piccoli frutti rossi sormontati però da una proverbiale nota di seitan, di quello buono però! Peccato che a me la soia non piaccia.
Ci sono esperimenti ed esperimenti, io li apprezzo, (quasi) sempre e comunque.
Voto_6.3