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Igt Vallagarina – Poìema – Rosi 2007

Bello, bello, bello, uno di quei vini che ti fa innamorare, poche balle.
Ho pensato se e come raccontare questa bottiglia visto il grandioso post di Chiara Giovoni su appuntidigòla che racconta dei Rosi e di uno ’03 immaginifico. In realtà rileggere quelle parole non ha fatto altro che rafforzare in me l’idea che questa bottiglia dovesse comunque essere vittima anche delle mie parole.
Perché questo è un vino dalla semplice grandezza, carnale ed elegante, sofisticato, affascinante.
Rosso vivo e fluorescente ai bordi, trama fitto le sue tele nel vetro, svelto ma non troppo, come una bella ragazza quando sa di avere tutti gli occhi addosso ed il paio di jeans perfetti pure.
Il naso è vivo, anzi è vivaio. Come quando decidi che il tuo terrazzo deve assolutamente apparire fiorito e ti ritrovi dentro quelle strutture immense quanto umide, incubo di ogni allergico ma vero godimento dei sedicenti polliciverdi, carico di bulbi, semenze e speranze. Io una fragranza così netta ed elegante di rosa e geranio non l’avevo mai ascoltata. Si abbracciano, si sfiorano coi petali, occhieggiano. Sexy. E poi le note tostate, lunghe e affusolate, si appoggiano sulle narici, ammorbidendo la fragranza.
In bocca rotola, tra tannini mai scivolosi, vigorosi ma giusti e una freschezza acida che esalta la frutta rossa composta ma non spalmata, i fiori che tornano potenti, quase fosse un succo. Che poi l’alcol non si sente mica ed il sorso è sempre piacevole, sempre godibile, ed il bicchiere si svuota troppo, troppo in fretta. Memorabile.Voto_8.7

IGT Vallagarina Ruländer – Perlato – Salizzoni 2008

Vino quanto meno affascinante!
Colore sofisticato, un rosato pallidamente tenue, che in effetti si, sa di perlato (nomen omen), ottenuto grazie ad una rapida macerazione a freddo sul bucciame. Bello il colore, molto elegante, un melograno non maturo, rilucente, cristallino, appare al bicchiere più consistente di quanto ci si possa aspettare da questo bel Pinot Grigio trentino o meglio, da questo Ruländer in purezza.
Al naso non è complesso, piacevoli i fiori freschi, quei mazzolini misti con qualche filo d’erba in più del dovuto, poveri ma belli insomma, appena raccolti, e poi i piccoli (e pochi) frutti non maturi, quasi l’acino d’uva (sembra banale .. e forse lo è!). Molto, molto fine, quasi finissimo comunque.
Il sorso è in linea con le sensazioni precedenti, piacevole, abbastanza pieno, giustamente frescolino, con quella punta di buccia che si sente, che ti lascia sul linguone quella sensazione del tannino che non c’è.
Una onesta bottiglia, un vino che forse ha bisogno di essere un po ripensato, che so, osando di più con la macerazione a freddissimo? Il colore però davvero bello ed il nome … davvero perfetto.

Voto_6.7