Spesso con Luigi ci siamo confrontati sul come e perchè ci piace così diversamente il Roero Arneis. Mi sono spacciato per inappuntabile conoscitore di questo vino, innescando in lui un dubbio profondo: ma questo qua, ci capisce davvero qualcosa? Sono convinto che Luigi si sia anche risposto, ma non mi ha mai esplicitato brutalmente il suo crudele punto di vista. Anzi, ha fatto di più, con gesto generoso, elegante e didattico mi ha regalato alcune bocce: di Roero, ovviamente. Tra queste il 2010 di Morra. Didascalico nel suo giallo trasparente e tenue, riflessivo quanto basta. Il colore non è proprio la cosa più interessante di questo bicchiere, ecco.
Poi c’è il naso, quello si che è interessa. Cipria e polvere, un frutto piccolo ed ingessato, con quei fiorellini bianchi, spinosi, che rinfrescano un naso che comunque affonda in una vinosità piacevole ma insospettata. Comunque interessante questo equilibrio originalissimo, questo scherzare tra profumi di carattere elegante, nobile, se vogliamo algido e altri semplicemente basici, da bianchetto da tavola ruvida.
In bocca il minerale si fa granuloso e bevibile, infilato dentro una freschezza che mi sarebbe piaciuta un poco superiore. Bicchiere interessante, da ascoltare nuovamente.
Voto_7.0