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Doc Carignano del Sulcis Superiore “Terre Brune” – Santadi 2002

Il Carignano dello splendido Sulcis è un vitigno terribilmente affascinante, come la terra che lo accoglie. Sembra soffrire il bollore di quella terraccia rossa d’argilla, invece rende, produce frutta e lo fa da secoli. Santadi, una cantina sociale sui generis, ha ancora qualche ettaro di alberelli a piede franco e li utilizza per bene.

Il Terre Brune è certamente uno dei pochi vini sardi che si è “affermato”, riconosciuto come rosso di razza e di stazza, le ragioni sono tante, spesse e variegate. Tra queste: la qualità, ineccepibile, costantemente replicata (in senso buono) .

Il rosso è già granato, luminoso di vita sommersa. Bel colore, di sostanza elegante e persuasiva, un rosso dai toni importanti, poco da aggiungere. Il naso ha una bella caratterizzazione mediterranea, macchia evoluta, poco balsamica, scura. La botte ha irrobustito le trame legnose di un vitigno già di per sè opulento, addomesticandone il naso, ingentilito di note dolciastre comunque profumate d’Isola, non del tutto stonate. Spicca, sul finale, un frutto rosso maturo, profumato di cannella, sorprendente  soprattutto per un apostrofo deciso e severo.

Il sorso è certamente spesso, importante, compatto. Le note di macchia tornano vigorose, scaldano il palato, esaltano un tannino sottile ma centrato, piacevole, elegante. Un bicchiere severo, poco conforme all’esplosiva solarità del Sulcis, da affrontare con uno spirito più sabaudo che insulare.

Voto_7.9