IGT Romangia – Tuderi – Tenute Dettori 2001

In questa Bottiglia c’è tutto.
La meraviglia dell’Isola, la forza del frutto, l’impegno e la bravura degli uomini, l’eleganza del velluto scuro a coste fini, il mare, il sole, il terreno dei sassi, delle spine, del maestrale e le stelle, in questa Bottiglia ci sono le stelle.
Credo di conoscere i Vini del sig. Paolo e di Alessandro, ho bevuto le loro creature da presto, educato fin da giovincello da Piero “il Maestro” Careddu, e continuo a farlo. Conosco la loro “linea” di Cannonau di Sennori, le loro caratteristiche ancestrali ed uniche. Tuderi, Tenores e Dettori (in ordine di anzianità d’impianto).
Lo dico subito, scansando tutto e tutti, questa è una Bottiglia definitiva.
Dentro questa riflessione c’è tutta la soggettività ed il disequilibrio di cui sono capace: sono sardo, amo ciecamente il vitigno in questione, sbavo ogni volta che vado da Alessandro a Badde Nigolosu e mi incanto dietro il sole che scompare dentro l’Asinara, adoro tutti i vini di Dettori, la loro forza, la sardità, il cemento, il riposo. Ma questa, per me, è stata una schioppettata in pieno petto. Definitiva perchè il tempo ha donato al Cannonau quell’eleganza che gli difetta, quella suadenza morbida e balsamica che non avevo mai trovato in nessun simile. A questo punto, solo l’idea che questo vino non abbia mai visto, nemmeno per un attimo, il legno, mi fa commuovere.
L’occhio
Io spesso professo la sincerità come unica via nei rapporti personali. Potrei dirvi che il vino ha uno spettacolare colore granata con riflessi corallo, oppure che si presenta splendidamente aranciato con riflessi rubini, che ancora farebbero pensare ad un’evoluzione possibile. La verità è che io il colore di questo bicchiere non ve lo so descrivere. Velato, poi limpido, poi melograno, ancora velato, poi rosa intenso, poi impenetrabile, poi cristallino, poi rosso sangue, poi scuro in fondo, poi luce dal fondo, poi l’arancia che rimane sul vetro … non ve lo so descrivere. Consistente e tanto, due trincee di aggrappo distanziate in verticale da un dito si formano sul bicchiere, archi che diventano cerchi, che si accavallano, che si concentrano, che tramano. Bello, bello, bello.
Il naso
Immaginate l’estate calda, 28 luglio sull’Isola, avete appena lasciato le bollenti scatole con le ruote, arrancate verso la spiaggia, le mani impegnate, ombrellone e sacca in una, nell’altra i teli, infradito, sentite già la sabbia calda sui piedi, c’è la duna, l’ultima salita e poi si aprirà ai vostri occhi quello spettacolo di azzurro, smeraldo e bianco. Il naso del Tuderi è questo, è quel momento che precede la spiaggia, è la salita, quella sensazione fresca e bollente; è l’attesa di vedere il mare.
Con forza misurata i frutti duri della macchia escono dritti e spiritati, il verde spinoso e grasso regala note fresche, piacevoli, balsamiche ed eleganti. Su tutto, riconosco un fico rosso, carnoso e maturo. Speziature travolgenti, avvolgono il naso spinte dall’alcol educato, non eccessivo. Pepe scuro, radice di liquirizia amara, ginepro fresco, nulla di tostato. Complesso è riduttivo, ma questo naso ha un’eleganza superiore, qualcosa che non ho mai “ascoltato” in altri cannonau in purezza.
La bocca
Il tempo. Ho cominciato da qua, e qua ritorno. Il tempo è parte quasi organolettica di questo Vino. Le durezze ora sono in perfetto equilibrio con la morbida alcolicità, il tannino è entusiasmante, giusto, perfetto, lungo e gentile. La bocca si riempie, si scalda ma senza pungere mai, ed i frutti ritornano, con una concentrazione sbalorditiva per qualità più che per intensità. La persistenza è assoluta, non calcolabile scientificamente.
In questa Bottiglia ci sono le stelle.
Buon 2011. Di Cuore.
Voto_9.6

5 pensieri su “IGT Romangia – Tuderi – Tenute Dettori 2001”

  1. agosto 1977, Cala Gonone. Sono le 5 del mattino ed è ancora buio, ci sono le stelle.
    Ci si ritrova con i ragazzi di Dorgali e si parte per una delle nostre camminate verso le spiagge inacccessibili, Cala Luna quando non c'era il servizio di traghetti… questa traversata in 10 km ci porterà a Cartoe dove ci attende un bagno in una delle più belle spiagge mai viste e il pranzo con i pastori della famiglia Mulas, maialino, pane carasau fatto in casa, pecorino e cannonau di famiglia nella macchia mediterranea e tra gli olivastri.
    Se adesso hanno fatto una superstrada per arrivare lì non me lo dire, non lo voglio sapere.
    🙂

    Il tuo racconto mi ha fatto rivivere questa esperienza.

  2. beh .. sono orgoglioso di averti smosso questo ricordi, sono preziosi.
    la notizia positiva è che .. no, non hanno fatto strade o superstrade.
    grazie daniela

  3. La prossima volta che andiamo al Vinitaly mi vesto da Mammutones,
    voglio vedere se mi fa aspettare
    ancora 30 minuti per poi lasciarmi
    a bocca asciutta.
    Vedrò se riesco a trovarti un'altra
    bottiglia di questo mostro di perfezione.
    Ciao.

  4. … oppure potresti semplicemente venire con me da Alessandro! 🙂
    per quanto riguarda la bottiglia … se la trovi sei il mio eroe!
    sappilo!

    1. ROFL Harley …..hahaha Because you are a professional troll living off peoples clicks &#AHA0;H8HA23HAHA BTW  this is the original video of the hodge twins.. from 37:33 minutes they talk about you. 

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